Vi abbiamo mostrato già l’aiutante in cucina: la lavastoviglie perfetta, ora è il momento di passare al bucato e andare alla ricerca della lavatrice che fa per voi. Indispensabile in ogni casa, un elettrodomestico di cui non poter fare a meno, ma quando è nata la prima lavatrice?
Lavatrice, i primi esemplari
I primi modelli risalgono a moltissimo tempo fa. Secondo alcuni risalgono al 1767 ad opera del teologo Jacob Christian Schäffern. Pare che avesse realizzato una macchina con una centrifuga che si azionava manualmente. Altri affermano che l’inventore sia stato John Hoskins, un baronetto inglese che realizzò un cestello di corda intrecciata che veniva fatto ruotare a mano sotto un getto d’acqua.
Ma Thomas Bradford è ritenuto il vero inventore. Nel 1860 creò una gabbia ottagonale in legno, a sua volta contenuta in una scatola più grande, anch’essa in legno. All’interno veniva messo il bucato, l’acqua e il sapone. La scatola interna più piccola, ruotava grazie ad una manovella.
La prima lavatrice italiana con motore fu costruita a Napoli nel 1851 da Luigi Armingaud.
…”L’apparecchio da far bucato già da molto tempo occupava la mente de’ tecnici perché considerevole è la mano d’opera, grande il tempo e la spesa richiesta, specialmente nelle pie case di pubblica beneficenza per la nettezza e la conservazione della biancheria.
L’apparato del sig. Armingaud si compone di caldaja per la produzione del vapore; di grandi recipienti che sono a’ suoi lati, dove va riposta la biancheria, quindi vi sono chiavi per l’immissione del ranno, altre per rendere indipendente l’uso dell’un recipiente dall’altro, e via innanzi.
Uno di tali apparati è in pratica son già due anni nel real Alberdo de’ Poveri per 2.000 lenzuole, ed un altro se n’è piantato nell’asilo di S. Maria della Vita e serve per 1.000 camice. I risultamenti sono stati soddisfacentissimi, e quali li aveva preveduti l’abile costruttore”.
Estratto dal libro Disamina eseguita dal Reale Istituto d’Incoraggiamento de’ saggi esposti nella solenne mostra industriale del 30 maggio 1853, Napoli, 1855 , conservato nell’Archivio di Stato di Napoli.
La prima lavatrice elettrica risale al 1907, lanciata negli USA dall’ingegnere Alva John Fisher.
Come funziona una lavatrice?
Il timer o selettore programmi, rappresenta l’unità di controllo di tutte le componenti. Nel momento in cui si avvia avvengono le seguenti operazioni.
Funzionamento lavatrice
Se l’oblò è stato chiuso correttamente, sarà inviato un segnale a un componente che permette il blocco dell’oblo, durante tutto il ciclo di lavaggio.
Dopo il blocco dell’oblò viene attivata un’ elettrovalvola. Rubinetto elettrico che nel momento in cui si apre, carica l’acqua necessaria per il lavaggio che prima di finire nel cestello con il bucato, passa attraverso il cassetto del detersivo, portandolo con sé.
Il livello dell’acqua nella vasca sale ed il peso di questa comprime l’aria in un tubo collegato ad un pressostato che rileva il momento in cui l’acqua raggiunge il giusto livello.
Il motore fa sì che il cestello giri e l’azione del movimento con quella chimica del detersivo sciolto, siano abbinati.
La resistenza, scalda l’acqua di lavaggio e grazie al sensore di temperatura, fa sì che non arrivi a gradi troppo alti che possono danneggiare gli abiti.
La pompa di scarico, viene attivata dopo un certo tempo e fa uscire l’acqua che è ormai sporca.
A questo punto si attiva automaticamente il ciclo di risciacquo e successivamente la centrifuga che aumenta la velocità del motore e consente di strizzare ed eliminare residui di acqua dagli indumenti.
Le caratteristiche della lavatrice. Ecco come scegliere
I modelli più comuni di lavatrice sono 2 : a carico frontale e a carico dall’alto. Solitamente quella a carico dall’alto è adatta per ambienti ridotti, poichè grazie alle sue dimensioni slim può essere collocata anche in spazi poco ampi. La profondità di una lavatrice è solitamente di 60 cm, ma come detto ne esistono anche di meno profonde.
-Kili
Ogni lavatrice può supportare una determinata quantità di bucato, si parte dalle standard di 5/6 kg fino ad arrivare a quelle di 10/12 kg, adatte soprattutto per chi ha la necessità di lavare piumoni e coperte.
-Giri
I giri di centrifuga partono dagli 500 fino ai 1200. Attenzione: giri troppo bassi e quindi centrifuga potente rischiano di rovinare i panni, perciò la scelta migliore è puntare sugli 800-100 giri. Consiglio? Scegliete un modello che possa impostare i giri 😉
-Classe
Ovviamente la scelta non può che ricadere sulla classe A, A+, A++, A+++. Ricordate di leggere sempre l’etichetta che riporta le caratteristiche e i consumi dell’elettrodomestico. Di seguito la tabella energetica riferita alle classi di consumo medio annuale calcolato su circa 4 lavaggi a settimana con 5kg di bucato.
-Temperatura
Per il bucato quotidiano 30/ 40 gradi sono più che sufficienti contro il normale sporco, i detersivi in commercio sono molto efficaci, così come le nuove tecnologie che permettono risultati ottimali anche con i lavaggi a freddo. Lavate a 60 gradi solo quando avete bisogno di igienizzare.
-Detersivo
-Lavaggi medi settimanali
-Nuove tecnologie
- Silenziosità, poiché non c’è attrito tra le spazzole e il motore.
- Meno vibrazioni, soprattutto durante le fasi di scarico dell’acqua e di centrifuga.
- Minore usura dei diversi componenti interni della lavatrice.
Consigli utili
- Cercate di fare il bucato di sera oppure il week-end, si consuma di meno e si risparmia di più.
- Utilizzate detersivi che rispettano l’ambiente, e per i capi bianchi, provate quelli in polvere.
- Lavate quando il cestello è pieno.
- Tenete conto dello spazio, di quanto la utilizzerete, dei consumi e valutate il rapporto qualità-prezzo.
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