C’è chi lo preferisce amaro, chi invece dolce, chi lo ama stretto e chi ne fa scorta di lungo. Il caffè è per eccellenza una delle bevande più amate dagli italiani. Oggi ti svelo le curiosità e le proprietà del caffè, le sue caratteristiche, gli aspetti positivi e non.
Da dove nasce il chicco di caffè?
La pianta del caffè appartiene al genere Coffea, della famiglia delle Rubiacee. Le foglie sono verde scuro, allungate e appuntite. Quando compaiono, i fiori sono di colore bianco. Dopo i 6 anni, nascono i frutti, all’interno vi sono i semi, che una volta tostati e macinati, si utilizzano per la preparazione della bevanda.
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Le varietà di caffè
Al mondo esistono circa 60 specie di piante di caffè; di queste solo 25 sono le più commerciali per i frutti e solo 4 hanno un posto di rilievo.
Coffea Arabica
La varietà più famosa è la Moka, coltivata principalmente in Arabia. Dai grani piccoli, di forma piatta e allungata, di colore verde rame. Il gusto è corposo e aromatico.
Altre varietà sono la Tipica, la Bourbon molto diffusa in Brasile, e la Maragogype dai grani più grossi.
Le piante di Arabica crescono in terreni ricchi di minerali, specie quelli di origine vulcanica, situati oltre i 600 metri di altezza. Il clima ideale deve aggirarsi intorno alla temperatura media di 20°C.
Coffea Robusta
A differenza dell’Arabica i grani ella Robusta sono più piccoli e tondi, ma presentano una maggiore concentrazione di caffeina, con un forte profumo e un gusto intenso. Scoperta in Congo, è attualmente coltivata in molte zone del mondo poiché risulta molto resistente, prolifera e riesce a crescere anche a quote inferiori ai 700 metri.
Coffea Liberica
Originaria della Malesia e della Costa d’Avorio e viene coltivata nei bassipiani tropicali e subtropicali dell’Africa e del Sud America. I suoi semi sono quasi più grandi il doppio dell’Arabica e sono molto resistenti a malattie e parassiti; predilige temperature elevate e abbondante irrigazione. Utilizzata spesso per realizzare innesti e ottenere nuove varietà.
Coffea Excelsa
Questa specie è stata scoperta agli inizi del 1900. Tra le sue caratteristiche: la buona resistenza a malattie ed alla siccità. I suoi grani, se lasciati invecchiare, producono una bevanda molto gradevole, dal gusto simile all’Arabica.
Benefici e controindicazioni del caffè
Nel caffè è contenuta la caffeina, oltre che sostanze antiossidanti e antinfiammatorie. Secondo diversi studi, la dose di caffeina utile in una dieta giornaliera è di 300 mg che equivalgono a 3 tazzine di caffè espresso.
Le ricerche affermano che la bevanda abbia effetti antitumorali: aumenta la sensibilità all’insulina, riducendo l’insorgere di diabete di tipo 2, noto fattore di rischio per il cancro al colon.
Anche il caffè, come l’olio di oliva, contiene i famosi polifenoli. Qui puoi conoscere meglio questi antiossidanti naturali!
Secondo alcuni scienziati, una tazza di caffè è ricca di polifenoli, che rimangono attivi nel nostro sangue per 12 ore circa.
Benefici
- Stimola la digestione e quindi la secrezione gastrica
- Effetto energizzante e stimolante sulle funzioni cardiache e nervose
- Aumenta le calorie bruciate e favorisce perciò il dimagrimento
- Migliora le condizioni asmatiche, poiché provoca broncodilatazione
- Allevia il mal di testa grazie al suo potere vasocostrittore (restringe i vasi sanguigni). Ha un lieve potere analgesico. Spesso, infatti, in alcuni medicinali a base di paracetamolo è contenuta anche la caffeina.
Controindicazioni
- Poiché stimola la secrezione gastrica, è controindicato l’uso eccessivo per chi soffre di ulcera, gastrite o reflusso
- Il suo effetto energizzante non è adatto per chi soffre di insonnia, dosi eccessive possono portare tachicardia, sbalzi di pressione e ansia
- Riducendo l’assorbimento di calcio e ferro, favorisce la comparsa di osteoporosi e quadri anemici
- Se al caffè si aggiunge latte o zucchero, il suo effetto dimagrante, può essere annullato o addirittura ribaltato
Come riconoscere un buon caffè espresso
Per riconoscere un buon caffè devi affidarti ai tuoi sensi. Iniziamo dalla vista. La crema del caffè deve essere omogenea e spessa, con una notevole durata. Se il colore della crema tende verso i toni del nocciola con riflessi rossi e bollicine compatte, hai di fronte una miscela Arabica. Se invece prevalgono i coloro bruni e grigi, con minore compattezza, è molto probabile che si tratti di miscela Robusta.
Passiamo al gusto. Le 3 componenti immediate che puoi percepire nell’assaggio di un caffè attraverso la lingua sono: il dolce sulla punta, acido sui lati e amaro nella parte finale. L’amaro, dato dalla tostatura, che trasforma gli zuccheri e i componenti legnosi, sarà dominante, ma è importante rilevare un buon equilibrio tra il dolce e l’acido. Se stai assaggiando una miscela arabica sentirai una lieve acidità di frutta come mela e agrumi dolci, mentre se prevaricano note di tostatura e cacao amaro, si tratta di robusta.
Olfatto. Gli odori che solitamente ritrovi in una tazzina di espresso vanno dal tostato (che rievocano la tostatura della frutta secca o del pane) fino allo speziato (pepe nero, cannella, cardamomo e chiodo di garofano), per arrivare all’agrumato (scorza di agrumi). Con il tempo, se ti allenerai a dovere, riuscirai a individuare facilmente gli aromi!
Curiosità
Perché si chiama così?
Il nome deriva dalla parola araba qahwa (قهوة), che significa: eccitante. Da qui, la parola turca kahve fino all’italiano caffè. Secondo altri, deriva da Caffa, regione dell’Etiopia dove cresce spontaneamente.
Clistere al caffè
Sembra che il principe Carlo d’Inghilterra, appassionato di cure alternative sia solito fare clisteri di caffè, contro l’insorgenza del cancro. On-line è possibile acquistare il kit fai da te.
Combatte l’alitosi
Nel 2009, alcuni ricercatori dell’Università di Tel Aviv hanno scoperto che l’aggiunta di caffè alla saliva inibisce la crescita di un batterio che provoca alitosi.
I maggiori consumatori
Secondo alcune stime, in Finlandia si consumano 12 kg l’anno pro-capite, contro il Portorico ultimo in classifica, con 400 grammi di caffè per persona. Gli italiani? Solo al dodicesimo posto con 5,9 kg di caffè l’anno per persona.
Antiche leggende
La leggenda più nota è quella su un pastore dell’Etiopia, che si accorse delle proprietà eccitanti del caffè, quando le sue capre, di notte, dopo aver mangiato bacche e foglie della pianta, invece di riposare, erano attive ed energiche. Da qui, il pastore tostò i semi, li macinò e ne fece una bevanda. Ecco com’è nata la prima tazza di caffè della storia 😉
Assaggiatori
Nel 1993 nasce l’associazione indipendente e scientifica per l’assaggio del caffè. L’ IIAC, senza alcun scopo di lucro, ha l’obiettivo di mettere a punto e diffondere metodi scientifici per la valutazione sensoriale e l’assaggio del caffè, con attenzione particolare all’espresso, simbolo del made in Italy.
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