L’ombrello è un oggetto usato fin dai tempi più remoti, soprattutto da nobili. Delle sue origini se ne conosce ben poco, se non, che è stato creato per proteggersi da alcuni fattori climatici. In particolare dal sole, probabilmente perché le zone geografiche che ne cominciarono a fare uso ne erano altamente esposte.
Oggi l’ombrello da pioggia, è indispensabile soprattutto nelle stagioni fredde, ma non solo in quelle. Vanta di essere davvero uno degli accessori che non è mai caduto in disuso dal giorno della sua invenzione; lo trovi in tutte le case, spesso anche più d’uno per ciascun membro della famiglia. Formato da materiale impermeabile, indispensabile per ripararsi dalla pioggia o dal sole. Denominato anche parapioggia o parasole, sebbene oggi sia impiegato quasi esclusivamente per ripararsi dalla pioggia. Commercializzato in più modelli e tipologie, in base a struttura e marchio. Ti mostrerò in questa guida, come valutare e scegliere quello più adatto alle tue esigenze.
Ombrello da pioggia nel corso del tempo
Circa le origini dell’ombrello da pioggia, le informazioni sono scarse. Si pensa che quest’oggetto, abbia origini orientali, ma non si sa se sia nato prima in Cina, in India o in Giappone. Dalla stessa parola ombrello si capisce che l’uso principale, era quello di fare ombra.
La sua figura appare spesso nei libri cinesi e nell’artigianato tradizionale locale. Proprio per la necessità di sviluppo di quest’ultimo, i cinesi, si sono adoperati creando i famosi ombrelli di bambù e carta dipinta. E ai matrimoni, è un oggetto sempre presente col suo significato simbolico di fortuna.
India, Cina ed Egitto si contendono la natalità di questo oggetto. Alcuni geroglifici egizi rappresentano l’utilizzo dell’ombrello, utilizzo che compare anche in antichissimi testi cinesi. Sembrerebbe che il parapioggia/parasole sia nato come simbolo di potere e appartenenza all’alta classe. Il nostro oggetto veniva quindi considerato un accessorio di lusso e prezioso.
Nella storia era raffigurato con diversi colori, sia con lo scopo sia di indicare l’importanza di una persona, sia con quello di attribuirgli un certo significato. Ad esempio: un imperatore doveva usare un ombrello di colore rosso e lo stesso colore, nelle credenze popolari rappresentava il simbolo di gioia e passione.
È Simbolo inoltre, di fenomeni sociali; Nella Cina antica, veniva utilizzato nelle forme di protesta popolare, che presero il nome di “movimento nero” proprio dal colore dell’ombrello che veniva utilizzato.
Nel tempo quest’oggetto ha fatto la sua comparsa quasi ovunque, con significati simbolici diversi. Nella cultura egiziana, viene associato ad immagini di natura sacra come dee della fertilità e del raccolto. In Grecia, è legato a culti religiosi. Ma con l’avvicinarsi dell’epoca moderna, la fantasia e la moda, hanno cominciato ad utilizzarlo nei modi più disparati.
Storia recente
In Europa l’ombrello compare in Francia, alla corte di Caterina de’ Medici solo nel Cinquecento, divenendo di larghissimo utilizzo nei due secoli successivi, esportato anche in Inghilterra. Fino alla fine del settecento è stato un oggetto d’uso quasi esclusivo della nobiltà. Anche i rappresentanti della chiesa cattolica come il Papa, i vescovi e i cardinali, ne hanno cominciato a fare uso durante le processioni, utilizzandoli di diverse fatture e colori.
L’ombrello approdò in Italia attorno al diciannovesimo secolo. Le dame della classe sociale nobile lo utilizzavano per ripararsi dal sole durante gli spettacoli all’aperto, e nascevano veri e propri agoni di sfoggio, tra chi avesse il modello più ricercato, magari in seta e riccamente decorato con perline, conchiglie e altro.
I primi ombrelli pesavano più di un chilo e mezzo, ragion per cui venivano portati dai servitori. Nell’ottocento, con l’introduzione dell’ombrello-bastone, il peso si è alleggerito (350 grammi) grazie ai montanti metallici inventati da Fox e Deschamps. Oggi possiamo davvero vantare di numerose varianti, adatte ad ogni occasione.
Chi di voi non ha mai visto, anche se solo in foto, i famosi ombrelli colorati, sospesi tra i palazzi? È una tradizione portoghese, diffusasi poi in Europa, allo scopo di proteggere dal sole e al tempo stesso portare una nota di colore.
E chi di voi non ha mai utilizzato la miniatura degli ombrellini cinesi? Carinissimi per decorare cocktail e stuzzicherei varie. Gli ombrellini da cocktail, probabilmente sono stati la prima decorazione oggettistica ad essere usata su cibi e bevande. Dando così il via, all’utilizzo di altre fantasie decorative non alimentari, come i fiori.
Caratteristiche e materiali parapioggia
Le caratteristiche tecniche richieste ad un ombrello da pioggia sono sicuramente la solidità della struttura, maneggevolezza (indipendentemente dalle dimensioni), leggerezza, compattezza e resistenza anche al vento. Come potrai notare, oggigiorno gli ombrelli sono fatti dei materiali più disparati: da quelli high-tech in leghe di carbonio a quelli in materiali riciclati. Ma vediamo l’ombrello da pioggia in tutti i particolari, così potrai fartene un’idea completa.
Manico, raggi e asta
Iniziamo dunque dal manico:
il legno è senza dubbio il materiale più elegante per il manico dell’ombrello. Negli ombrelli da pioggia di qualità sia asta che manico sono rigorosamente in legno, materiale che presenta una caratteristica fondamentale in caso di forte vento: la flessibilità.
Esistono differenti qualità di legno. Se acquisti un ombrello con il manico fragile o di bassa qualità, potrebbe riservarti sgradevoli sorprese, come il formarsi di crepe e perfino delle schegge. È sempre meglio scegliere un ombrello da pioggia con un manico di buon legno, quindi. Bambù, ciliegio, ginestra, sono ottimi materiali. Altri legni ideali per il manico provengono dagli aceri canadesi, legni di nocciolo, canna da zucchero. Ti suggerisco dunque di informarti sul tipo di legno impiegato, se preferisci un ombrello da pioggia elegante e di buona fattura. Potresti trovare accessori disponibili con combinazione di manico in legno e asta tubolare in acciaio, più leggera del legno, ma comunque robusta.
In plastica, materiale diffuso per ombrelli più economici e standard. Non è molto resistente e può essere scheggiato e danneggiato facilmente. Il manico dell’ombrello può essere anche in gomma. Non è molto bello, ma utile in quanto antiscivolo e mantiene le mani calde. È particolarmente indicato sulla neve.
Raggi e asta puoi trovarli costruiti in alluminio. Tali ombrelli sono flessibili, tuttavia i forti venti li possono piegare. Altro materiale usato è il vetroresina: è un eccellente materiale, rende i raggi flessibili ed elastici. Esistono esemplari di ombrello con asta e raggi in fibra di carbonio, tecnologica e molto resistente. Di solito vengono combinati materiali in metallo e plastica. La scelta di un articolo così composto, è dettata da ragioni pratiche, e se prevedi intemperie copiose nella zona in cui abiti.
Stecche
Le stecche che si trovano sotto la cupola servono per tenerla ben tesa e sorreggere la struttura. Sono composte da due elementi: una stecca più lunga, di sostegno, che tende la cupola quandosi apre l’ombrello e termina con una sfera; un’altra stecca, più corta, va ad incastro nella prima per avviare il meccanismo d’apertura dell’ombrello da pioggia. Finisce poi dentro un cilindretto che si presenta in metallo negli ombrelli da pioggia di qualità.
Un ombrello ben fatto, è dotato di stecche in acciaio. Ti sconsiglio di scegliere un articolo che abbia le stecche composte da altri materiali, poiché non garantiscono resistenza e robustezza. In secondo luogo, l’ombrello è un accessorio elegante, e una volta chiuso, avendo delle stecche non in metallo, non avrà una linea armoniosa dal punto di vista estetico.
Nastrino e puntale
Il nastrino è il legamento che consente di tenere ben serrato l’ombrello un volta chiuso. Di solito presenta un anello di metallo cucito sulla estremità libera, da legare al bottone dall’altro lato. Più l’ombrello da pioggia è di buona fattura, più i bottoncini del nastrino saranno pregiati. Il puntale, invece, è la parte che fuoriesce dal centro del tessuto sopra la cupola. Puoi trovarla realizzata in corno, legno, metallo o plastica nei prodotti più economici.
Tessuti utilizzati
La bellezza dell’ombrello, quando viene aperto, è la forma leggermente a cupola che si forma. Da qui il nome cupola, associato alla parte dell’ombrello preposta a ripararti, che può essere composta di vari tessuti. Gli ombrelli più economici sono realizzati in nylon, il materiale meno costoso. Non ti consiglio un ombrello in nylon, perché questa fibra dopo essersi bagnata tende a ridursi in termini di dimensioni. Non è quindi una garanzia di qualità, né di protezione sicura dalle intemperie.
Altro tessuto utilizzato è il poliestere, materiale che respinge l’umidità. La seta naturale è senza dubbio il materiale migliore, poiché idrorepellente : anche dopo forti piogge rimane asciutto al tatto. Oltre alla seta, i materiali più idonei per la cupola dell’ombrello da pioggia, resistenti a vento e acqua sono i tessuti in cotone resinato e twill di nylon. Esistono anche nylon setificati, che conferiscono maggiore eleganza e lucentezza.
Se vuoi verificare la robustezza della cupola, bastano dei semplici test manuali: un ombrello di qualità, aperto, dovrà presentare al tatto delle falde – gli spicchi di tessuto tra le stecche – ben tese e prive di grinze.
Quali ombrelli da pioggia? Tipologie e occasioni.
Inutile dire che gli ombrelli da pioggia sono diffusissimi, commerciati sia in botteghe artigianali, negozi e on line. Puoi davvero scegliere dove preferisci acquistare. È sempre bene averne più di uno. Tanti modelli, colori, materiali e tante firme diverse rendono questo oggetto necessario per noi nonché una simpatica e gradita idea regalo.
Partiamo dalle dimensioni. L’ombrello da pioggia standard presenta un diametro di 63 cm. Ce ne sono di più grandi, ad esempio, da tenere in auto, oppure modelli piccoli e pieghevoli da portare sempre con sé in caso di acquazzoni improvvisi. Gli ombrelli “mini”, appunto. Si tratta di oggetti che occupano pochissimo spazio, entrano facilmente in borsetta e a volte anche nella tasca di un impermeabile o cappotto.
Il mini ombrello da pioggia è alto circa 25 cm; alcuni modelli arrivano a 19 cm con una cupola aperta di 100 cm diametro. A seconda del diametro della cupola può riparare bene una o due persone. Se ami programmare e non farti cogliere impreparato dalla pioggia, oppure porti cerchi un oggetto pratico che non occupi spazio, è l’articolo che fa per te.
Nelle piccole dimensioni rientrano anche gli articoli per bambini. Realizzati tutti in materiale plastificato e trasparente, colorati, decorati con i personaggi dei cartoni animati e dotati di impugnatura curva che facilita la presa e il trasporto da parte del bambino.
Ombrello da uomo
Di certo l’ombrello da pioggia è un accessorio universale e unisex, da selezionare in base alle preferenze. Tuttavia vi sono alcune differenze tra ombrelli da uomo e da donna. Nel guardaroba maschile, gli accessori mantengono una maggiore formalità, e così anche gli ombrelli. Di sicuro possiamo notare che le preferenze maschili cadono su articoli non troppo colorati o piuttosto sobri nelle tonalità: blu, grigio, marrone, porpora e varie sfumature. Sono più grandi degli ombrelli pensati per le donne e dotati di impugnatura curva, meglio se in legno. Esistono anche modelli più informali con colori più vivaci.
Ombrelli e parasole da donna
Per le donne, ancor più che per gli uomini, gli ombrelli mantengono un valore di seduzione e distinzione: non si tratta di un mero parapioggia ma di un accessorio importante che completa lo stile personale. Deve quindi avere caratteristiche non solo tecniche ma anche di forma.
Per essere adatto al tuo stile personale, l’ombrello da pioggia deve avere le giuste proporzioni. Se sei molto minuta, ti sconsiglio di optare per un ombrello troppo grande: potrebbe risultare imponente e penalizzarti dal punto di vista estetico. Se al contrario sei molto alta, un ombrello troppo piccolo sarebbe sproporzionato. Puoi decidere di abbinare il parapioggia al tuo vestiario; la scelta è vastissima e ve ne sono molti di fantasie e colori vivaci. Dai più economici ai ricercatissimi ombrelli di lusso, squisitamente rifiniti in ogni particolare.
Ombrelli di ultima generazione
Le case di moda e non solo, hanno cominciato a riprodurre ombrelli di ogni genere, per soddisfare le richieste del mercato. Questo oggetto viene utilizzato in forma artistica, per ballare, come oggetto di scena. Oppure, utilizzato su set fotografici o di film. In questi casi l’ombrello ha una vernice interna riflettente per l’estensione della luce. L’ultimo arrivato è l’ombrello inverso, con l’apertura al contrario, per non lasciar sgocciolare l’acqua.
Oggi ce ne sono per tutti gusti. I più robusti sono quelli anti-vento, ovviamente, più un ombrello è economico e meno è resistente. I materiali utilizzati sono perlopiù idrorepellenti, ma attenzione a quelli acquistati sulle bancarelle, potrebbero non esserlo!
Le maniglie possono essere antiscivolo e non. L’apertura può essere a scatto o a mano. Hanno forma aerodinamica e ce ne sono di trasparenti, colorati, pieghevoli, a fantasia, double face.
Ombrelli manuali e automatici
I primi sono accessori da aprire con due mani, finché l’incastro delle due aste interne non si blocca in equilibrio. I modelli fatti a mano e artigianali, o più raffinati presentano questo tipo di meccanismo classico. La seconda categoria comprende gli ombrelli da pioggia che, premendo un tasto si aprono automaticamente. In chiusura sono sempre manuali. I modelli più tecnologici sono dotati di questo meccanismo. Anche in tal caso, se opti per il secondo tipo, assicurati che i materiali non siano scadenti, altrimenti rischia di rompersi dopo pochi utilizzi.
Ombrello rovesciato
L’ombrello da pioggia nella sua forma attuale, non è cambiato per centinaia di anni, fino ad oggi. Ecco un articolo nuovo e diverso nella forma. In pratica, come dice il nome, è “rovesciato”, cioè come invertito nella forma e nel meccanismo. I vantaggi di questo cambiamento sono diversi: il lato asciutto in questo modo è sempre rivolto verso l’ombrello chiuso, inoltre può stare in piedi da solo e ha maggiore resistenza al vento.
L’impugnatura del manico è più ergonomica, a forma di C, che consente di mantenere l’ ombrello pur avendo la mano libera. Di certo non sarà molto elegante, ma è altamente comodo e pratico.
Avete mai visto il museo dell’ombrello?
La sua popolarità ha fatto sì, che si realizzasse un museo unico nel suo genere. Particolare per la sua struttura a forma di tre grandi ombrelli aperti, il museo dell’ombrello e del parasole, si trova a Gignese, vicino Verbania.
Il museo oltre ad un’ampia esposizione di pezzi storici, ripercorre la storia di questo accessorio e di come veniva utilizzato, nella moda e costumi d’epoca.
E l’avreste mai detto, che l’ombrello possa rappresentare l’oggetto romantico di due innamorati! Questo accade in Giappone.
L’ombrello come rituale di corteggiamento
In Giappone era molto difficile corteggiare una donna. Le regole dell’epoca erano così rigide, che era quasi impossibile conoscersi. Le giovani donne potevano comparire in pubblico, solo con uomini che fossero familiari ( fratelli o padre). Ma essendo il clima giapponese piovoso, bisognava uscire portandosi dietro, spesso l’ombrello.
Quale modo migliore si poteva usare per conoscere una donna, se non quello di un ombrello per ripararle dalla pioggia? Gli uomini dell’epoca, ricorsero a questo stratagemma per avvicinarle. Questo atteggiamento era riconosciuto come elegante ed accettabile, così potevano restare soli e conoscersi.
In questo modo si dava inizio al corteggiamento, dando a quest’oggetto, il simbolo per indicare una coppia innamorata. Nella cultura Giapponese prende il nome di Ai ai gasa (condividere l’ombrello), sul quale volendo, vi si possono scrivere i nomi dei due innamorati.
Le varianti dell’ombrello
Oltre al tipico utilizzo, l’ombrello ha trovato spazio anche nei bar, giardini, spiagge ed altri luoghi d’interesse comune. Ovviamente cambiano le dimensioni e anche le caratteristiche. Ce ne sono di varie misure e forme, di diversi materiali, con asta di legno classica o d’acciaio. I più utilizzati, sono quelli con le stecche curvate, orientabili sul lato che preferiamo.
Ombrelloni stilizzati come quelli a forma di pagoda o stile Hawaii, che danno sicuramente un tocco di bellezza a strutture balneari e ai giardini. Ombrelloni quadrati, da pioggia o con tenda gazebo, ideali per i mercati e non solo.
Quest’accessorio diventa indispensabile nelle calde giornate estive, soprattutto se vogliamo gustare un buon cocktail all’aperto e perché no, in piacevole compagnia. Oppure per proteggerci dall’umido della sera, sgradevolissimo al tatto sulla pelle.
Ma l’ombrello aperto porta davvero sfortuna?
Perché pensiamo che l’ombrello aperto in casa porti sfortuna? Una credenza popolare, racconta che l’ombrello veniva utilizzato nelle case dei nullatenenti, per tappare i buchi del tetto quando pioveva. Quindi aprirlo, viene visto come auto augurio a diventare poveri.
Per gli antichi romani, che in quell’epoca veneravano gli dei, aprire l’ombrello in casa era considerato un’offesa nei confronti del loro Dio Sole. Così che si arrivava a credere, che questo gesto poi, venisse ricambiato con cattivi presagi. Nel medioevo invece, i preti che si recavano ad effettuare l’estrema unzione, usavano aprire un ombrello nero sui malati.
Ma visto che io sono un’ottimista, voglio credere al significato simbolico che gli orientali gli attribuiscono. Quindi, dopo aver scoperto che questo oggetto di culto, porta fortuna, (a dispetto delle credenze popolari italiane), che può proteggermi dalla pioggia, dal sole e che dividendolo con qualcuno, potrebbe anche nascere un’amore… e chi lo lascia più a casa!
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