Per un’alimentazione sana a partire dai cibi che assumiamo, partiamo dalla cucina tradizionale e da tutti quei cibi e bevande che favoriscono il nostro benessere e salute. Alla scoperta del kefir da latte, considerato miracoloso per il nostro organismo.
Kefir: che cos’è?
Dalla parola turca keif, che significa “benessere”. Con il termine kefir o chefir è indicata una bevanda ottenuta dalla fermentazione del latte, quindi ricchissima di fermenti lattici. Questo tipo di alimento ha le sue origini nel Caucaso, ed è piuttosto comune nell’Europa dell’est, e nell’ex unione Sovietica. Contiene circa lo 0,8% di acido lattico. Ricorda il gusto fresco dello yogurt bianco, ma più gradevole. La consistenza è cremosa e fluida.
Innanzitutto si presenta sotto forma di granuli, come delle piccole palline biancastre e dall’aspetto soffice, che tendono ad agglomerarsi in colonie. Man mano che passano i giorni, le fermentazioni si riproducono e aumentano di volume e quantità. Se il quantitativo di kefir diventa eccessivo, occorre lasciare per noi quello che consumiamo. Il restante si può regalare, o mangiare.
Aggiungiamo che il kefir può contenere una piccola quantità di CO2 e di alcol, dovuti entrambi ai processi fermentativi dei lieviti. Ciò dipende dalle modalità di fermentazione, che possono essere differenti.Per preparare questo alimento secondo la ricetta tradizionale, occorre del latte fresco, e dei granuli di kefir o fermenti. Questi ultimi sono formati da un polisaccaride chiamato kefiran, contenente colonie di batteri . Si tratta di batteri pro biotici e lieviti che vivono in simbiosi.
I fermenti del kefir da latte non sono adattabili per la fermentazione di zuccheri presenti in altre sospensioni liquide. Queste possono essere i latti di soia o riso o soluzioni di acqua e zucchero. Per fermentare questo tipo di soluzioni esistono i kefir d’acqua. I granuli sono leggermente diversi. Ci occuperemo in questa sede di kefir da latte.
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Il kefir veniva preparato nei suoi luoghi d’origine con il latte. A scelta tra quello di pecora, capra o mucca, in base a ciò che si aveva a disposizione. Si riponeva in otri di pelle e aggiungendo sempre latte fresco, quindi la fermentazione avveniva continuamente. Veniva impiegato soprattutto per curare le enteriti e, talvolta, la tubercolosi.
I ceppi batterici del kefir vennero studiati in epoca moderna da Il’ja Il’ič Mečnikov, premio nobel per la medicina. Questi organismi avevano destato il suo interesse, ed egli si convinse che l’assunzione di kefir fosse uno dei motivi della longevità delle popolazioni caucasiche. Ciò soprattutto grazie alla presenza di acido lattico, che regolerebbe la proliferazione batterica intestinale.
Cosa contiene il kefir?
Oltre ai fermenti, questo alimento contiene minerali e aminoacidi fondamentali per lo stato di salute dell’organismo. Proteine di alto valore biologico che sono utilizzabili al meglio dal nostro organismo. Tra queste il triptofano, per esempio, è un aminoacido essenziale di cui il kefir è ricco. Insieme a calcio e magnesio migliora la funzionalità’ del sistema nervoso. Contiene inoltre fosforo in grandi quantità, oltre che Vitamina B9 (acido folico), B12 (cobalamina), B1 (tiamina) e vitamina K. È anche una eccellente sorgente di biotina. Il nostro alimento è un’abbondante fonte di acido folico, utile alle donne in gravidanza.
Il kefir, dunque, è un alimento indicato per le persone intolleranti al lattosio, perché ricco di Beta-galattosidasi (lattasi), ed è povero di lattosio, dato che la fermentazione ne idrolizza circa il 30%. È particolarmente indicato per chi si sente privo di energia o per chi si sta riprendendo da un trattamento di antibiotici, per gli anziani e i bambini. Non prevede zuccheri aggiunti e può essere consumato anche dai diabetici.
Benefici per la salute
- Stimola la produzione di anticorpi
- riequilibra la flora batterica intestinale
- ottimizza il funzionamento di tutto l’apparato digerente
- aiuta ad eliminare il colesterolo dannoso nel sangue
- miglioramento della funzionalità del sistema nervoso
- proprietà antitumorali e antibiotiche
- abbassa il livello del batterio causa delle carie presente nella saliva
Kefir da latte: usi e consumi
Innanzitutto il kefir è una bevanda, quindi, si beve, cosi’ com’è. Ma non è l’unico utilizzo che se ne può fare. Lo si può infatti utilizzare in cucina sia per fare dolci, salse e dessert al cucchiaio. Ma vediamo innanzitutto quali sono i passaggi per preparare la bevanda in casa.
Per preparare il kefir da latte occorrono 24 ore di fermentazione. Questo processo deve avvenire fuori dal frigorifero, a temperatura ambiente, all’interno di un contenitore. Una volta messi i granuli nel latte, basta coprire il contenitore e lasciarlo su un ripiano in cucina . La fermentazione si può prolungare fino a 48 ore se preferisci un kefir più acido, in base ai gusti personali. Molto importante: il coperchio del contenitore, non va mai completamente chiuso, ma solo appoggiato sopra il barattolo. All’interno avverrà una vera e propria fermentazione, necessita di aria.
Una volta fermentato, il prodotto va filtrato. È un’operazione semplice veloce, che si svolge in pochi minuti. A questo punto puoi decidere se lasciare il contenitore con il kefir ancora fuori dal frigo per altre 24 / 48 ore, in modo che diventi ancora più acido e contenga molto acido folico. Se scegli la seconda opzione sarà necessario agitare il kefir ogni 12 ore, per evitare che si crei del liquido in superficie.
Per preparare il kefir in casa, fai molta attenzione agli utensili che vengono utilizzati. Inoltre bisogna evitare contenitori, colino o cucchiai di materiale ferroso o metallico. Il kefir da latte, infatti, potrebbe attaccare le sostanze contenute nei metalli, che verrebbero poi ingerite. Sono indicati contenitori in vetro, colino e cucchiaio in plastica.
Come si prepara
Si consiglia di utilizzare un cucchiaio di granuli – peso indicativo 17 grammi – per 250 ml di latte. Prima di tutto riporre i granuli di kefir in un barattolo di vetro, in base alla quantità aggiungere il latte necessario. Poi appoggiare sul barattolo il coperchio e lasciarlo su un ripiano della cucina a fermentare per 24 o 48 ore in base alle proprie preferenze. Trascorso il tempo di fermentazione, si può notare che il latte si sarà addensato e il kefir si è formato.
In un secondo barattolo di vetro, posizionare sopra il colino in plastica e versare il Kefir per filtrarlo. Travasare un po’ per volta, con l’aiuto di un cucchiaio di plastica. Mescolare con delicatezza per non danneggiare i granuli. Alla fine avremo il nostro alimento nel barattolo, mentre nel colino rimarranno i granuli.
Inserire i granuli in un vaso di vetro pulito. aggiungere di nuovo il latte e ripartire con il processo, lasciando fermentare per le successive 24 ore. Segue filtraggio. Una volta filtrato il kefir, è possibile berlo subito o lasciarlo 2-3 ore in frigo, così è più fresco. Anche questo passaggio va applicato in base ai propri gusti personali.
Il kefir può essere consumato come uno yogurt, oppure utilizzato in cucina per altre preparazioni.
Altre indicazioni
Procedendo in tal modo avrai quotidianamente il Kefir. Consiglio di non produrne grandi quantità, ma solo lo stretto necessario per il fabbisogno giornaliero. Nel caso in cui dovesse avanzarne una parte, poco male: puoi conservarlo in frigorifero chiuso in un barattolo di vetro fino a 15 giorni.
Allevare una piccola colonia di fermenti richiede una cura costante. Quindi che succede se andiamo in vacanza? No problem: basta lasciare i granuli con nuovo latte anziché sul ripiano della cucina, conservati in frigo. In tal modo il kefir si conserva per una settimana. Appena torni dovrai semplicemente gettare il latte in cui i fermenti erano contenuti e procedere come indicato per la preparazione quotidiana.
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Oltre che ricevere i granuli in regalo da parenti e amici, sono acquistabili in negozi specifici e on line. Se scegli quest’ultima opzione ti arriveranno a casa i fermenti contenuti in un pò di latte. Questo latte va gettato via. Per avere un risultato ottimale, prima di consumare il kefir è preferibile fare due fermentazioni gettando via il risultato prodotto. Inoltre, in caso di partenze, o se non è possibile gestire sempre il kefir, si possono congelare i granuli. Bisogna però, una volta scongelati, aspettare almeno 12 ore prima di poterli riutilizzare. Come già affermato, i granuli riprenderanno al meglio la loro attività solo dopo alcuni utilizzi.
Controindicazioni e consigli
Il kefir da latte è un alimento particolarmente salutare. Ma nel caso in cui viene assunto in presenza di un intestino particolarmente squilibrato, si presenteranno alcuni effetti collaterali. In particolare di nausea, mal di stomaco, crampi, meteorismo e mal di testa, effetti di una disintossicazione azionata dal kefir. Pertanto, consiglio di iniziare assumendo pochi cucchiai di bevanda, aumentando man mano il quantitativo. Per gli allergici al latte si consiglia la variante di kefir d’acqua.
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