La nostra igiene e salute orale, cosa sarebbe senza il dentifricio? . Lo usiamo ogni giorno, cosi come usiamo le creme o il latte detergente, e non possiamo certo farne a meno! Assieme allo spazzolino è necessario per la pulizia e la manutenzione dei denti.
Come scegliamo il dentifricio? Non si tratta di un’azione banale. Anzi, è una selezione da fare con attenzione per la salute dei nostri denti e per la loro bellezza. Denti sani, denti belli.
Spesso ci lasciamo tentare dalla pubblicità, dalla promozione di prodotti nuovi, dai messaggi che riceviamo. Dentifrici in commercio ve ne sono tantissimi. La scelta del dentifricio va affrontata però secondo altri criteri.
Prima di tutto in base al problema che abbiamo da risolvere. Hai denti macchiati, cariati, placca o tartaro? Guarda che ingredienti contiene, devono essere utili per curare il nostro problema.
Quanti dentifrici? Non sempre lo stesso dentifricio va bene per tutti i membri della famiglia, le esigenze potrebbero essere diverse.
Importante: per sfruttare al massimo l’efficacia di un dentifricio, è fondamentale l’utilizzo degli altri strumenti base dell’igiene dentale, ovvero spazzolino, filo interdentale (o scovolino) e collutorio.
Cosa contiene un comune dentifricio?
Iniziamo dall’etichetta del prodotto. Ecco cosa contiene :
- Acqua (circa il 75%).
- Sostanze abrasive con azione pulente e lucidante. Queste sono: carbonato di calcio, fosfato di calcio diidrato o anidro, silici, e gel silicati disidratati.
- Materiali lubrificanti che trattengono l’umidità e impediscono che il dentifricio si indurisca a contatto con l’aria. Questi sono: glicerina, sorbitolo e polietilenglicole.
- Leganti ed addensanti che hanno la funzione di separare degli ingredienti solidi da quelli liquidi. I più comuni sono: glicerina e derivati della cellulosa.
- Detergenti. Formano la schiuma eaiutano ad eliminare le sostanze rimosse con lo spazzolino. Le sostanze più usate sono: sodio lauril sulfato e la cocamidopropil betaina.
- Aromi: mentolo, timolo, menta piperita, cannella ed altri oli essenziali.
- Dolcificanti acariogeni: sorbitolo (con funzione conservante), saccarina e xilitolo ( antiplacca).
Di solito il dentifricio si presenta come una crema, o pasta dentifricia, ma viene proposto anche in forma di gel, o in composizioni miste.
Dentifrici al fluoro – dentifrici anticarie
La carie è un problema dentale molto comune. Tra i dentifrici anticarie, quelli al fluoro sono i più apprezzati ed utilizzati. Circa il 90-95% delle preparazioni dentifricie sono arricchite da fluoro. Negli ultimi vent’anni, sono diminuiti gli interventi di otturazione e devitalizzazione per trattare le carie. Ciò sembra trovare spiegazione nell’utilizzo regolare di dentifrici al fluoro.
Il fluoro è sicuramente il più noto tra gli ingredienti contenuti in tutti i dentifrici. È un minerale con una funzione straordinaria: aiuta a prevenire le infezioni dentali rallentando la distruzione dello smalto . Contiene dei sali che ri-mineralizzano lo smalto dei denti e svolgono un’azione antibatterica, prevenendo la formazione di carie.
Nella composizione del dentifricio il fluoro viene aggiunto in forma di sali solubili: fluoruro sodico, potassico e stannoso. Cosa succede? Una volta introdotto in bocca, penetra gli strati superficiali dello smalto dei denti e si lega agli ioni calcio che formano l’idrossiapatite. Li rende così più resistenti allo sfaldamento da parte degli acidi della placca.
Troverai in commercio anche gel al fluoro e dentifrici speciali ad alto contenuto di fluoruro. Sono particolarmente adatti alla prevenzione della carie. Solitamente questi prodotti vengono utilizzati una volta a settimana per completare l’igiene orale quotidiana.
In casi speciali, i gel a base di fluoro possono essere utilizzati ogni giorno, ma sempre per un periodo limitato. L’uso di questi prodotti va concordato con il medico dentista o l’igienista dentale.
Per i bambini
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Si tratta di una “intossicazione” da fluoro che genera cambiamenti estetici e funzionali dello smalto dei denti. Nei casi più gravi provoca problemi analoghi a livello delle ossa. È opportuno quindi, soprattutto con i bambini, essere molto attenti nella scelta del dentifricio.
La concentrazione di fluoruro in un dentifricio, espressa in parti per milione (ppm), dovrebbe sempre essere riportata sull’ etichetta. Il consumatore deve essere informato sulla qualità del prodotto.
L’Unione Europea ha vietato l’immissione sul mercato di dentifrici con quantità di fluoruro superiore a 1500 ppm. La maggior parte dei dentifrici in commercio contiene una quantità di fluoruro variabile da 1.000 a 1.100 ppm.
Dentifrici a base di idrossiapatite
Come abbiamo già visto, l’idrossiapatite è una componente naturale di ossa e denti. Ha la funzione di creare una barriera protettiva contro l’ipersensibilità, la placca, il tartaro e le odiate carie. I dentifrici a base di questa sostanza sono benefici e indicati per rinforzare lo smalto dei denti.
Dentifrici antiplacca
Sono mirati per configgere la placca e contengono sostanze con azione antibatterica diretta o indiretta. Quindi agiscono limitando l’accumulo di placca. Tra queste vi è il cloruro di sodio – sale da cucina -, che stimola la salivazione. Ricordiamo che la saliva contiene normalmente sostanze tamponanti ed antibatteriche.
Abbiamo poi lo iodio – antibatterico -, e sali di metalli, come lo zinco, lo stagno e l’alluminio. Quest’ultimo induce le proteine a formare una pellicola protettiva nella bocca. L’ antiplacca può anche contenere enzimi aggiunti, che bloccano la proliferazione batterica all’interno della bocca.
Dentifrici antitartaro
Il tartaro si forma principalmente, da una concentrazione di concrezioni calcaree. Queste, a loro volta, nascono dalla precipitazione di sali inorganici, soprattutto sali di calcio contenuti nella saliva. Esteticamente, il tartaro è davvero sgradevole : crea una patina gialla molto dura tra il dente e la gengiva.
I pirofosfati costituiscono l’ingrediente base dei dentifrici antitartaro, hanno la funzione di impedire la precipitazione di sali di calcio. L’azione congiunta di piro fosfato e sale di calcio è molto forte nel prevenire la calcificazione della placca batterica.
Dentifrici sbiancanti
Il tuo obiettivo è avere denti bianchissimi? Ecco il tuo tipo di dentifricio. In che modo agiscono questi prodotti sullo smalto dei denti? Sono dotati di detergenti e microsfere a bassa abrasività che rimuovono le pigmentazioni esterne dei denti, strofinandole.
Le pigmentazioni sono causate da alimenti e bevande che macchiano, così come il fumo. Come anche da placca e tartaro. I prodotti sbiancanti sono efficaci su tutte le macchie, e sono disponibili in commercio con differenti gradi di abrasività.
Quelli ad abrasività più bassa possono essere usati ogni giorno. I dentifrici ad alta abrasività devono essere assunti alternandoli a dentifrici comuni. Chiedi sempre al dentista o all’igienista.
Classificazione dei dentifrici in base all’indice di abrasività:
- bassissima (indice RDA tra 0 e 60);
- bassa (indice RDA tra 60 e 70);
- media (indice RDA tra 71 e 100);
- moderata (indice RDA tra 101 e 120);
- alta (indice RDA tra 121 e 200).
Con indice dopo 100 i dentifrici sono considerati piuttosto abrasivi.
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Detti anche de-sensibilizzanti. Lo scopo di queste paste dentifricie è rendere i denti meno sensibili al caldo, al freddo, ai dolci o agli acidi. Se hai questo tipo di disturbo, è il dentifricio che fa per te. Ciò avviene ri-mineralizzando, cioè ricostruendo lo smalto dei denti.
Tali prodotti contengono sali di fluoro e un’altra sostanza, l’idrossiapatite. Possono essere combinate con cloruro di stronzio, nitrato di potassio e zinco citrato.
Il cloruro di stronzio agisce andando ad “otturare” i tubuli dentinali. Impedisce alle sollecitazioni esterne di arrivare alla polpa, cioè al cuore del dente. Oppure il dentifricio può contenere i cosiddetti filmogeni : delmopinolo, complessi lipofili ed hexetidina.
Quest’ultimo è un agente anestetico locale, ha proprietà astringenti, deodoranti e previene la placca. Quando lavi i denti questi dentifrici creano uno strato lipofilo che avvolge denti e gengive proteggendoli meccanicamente.
Suggerimento: per sfruttare al meglio l’azione delle sostanze contro la sensibilità, puoi fare così. Dopo aver lavato i denti come d’abitudine, prendi una piccola quantità di dentifricio e collocala vicino alla gengiva. Premilo sul lato esterno e sul lato interno dei denti sensibili. Lascia agire il prodotto per qualche minuto, poi eliminalo senza risciacquare.
Dentifrici antisettici
Sono prodotti con funzione antiplacca e contengono sostanze medicamentose e principi attivi con azione antisettica diretta. Prescritti dal dentista, vanno utilizzati seguendo istruzioni specifiche, per un breve arco di tempo.
Il più noto componente di questi dentifrici è la clorexidina. Si sconsiglia, tuttavia, di utilizzare dentifrici con clorexidina per lunghi periodi: può provocare alterazioni cromatiche dello smalto.
Altre sostanze che puoi trovare in questa tipologia di dentifricio: triclosan, la sanguinaria, il tibenzenio idouro e i sali di ammonio quaternari.
Dentifricio naturale
Accanto ai vari tipi di dentifricio prodotti dalle case farmaceutiche, il mercato offre una serie di dentifrici naturali. Appartengono a questa categoria anche il dentifricio alle erbe, e quello fatto in casa (fai-da-te). Sono preferiti da molti per svariate ragioni:
- sono privi di coloranti, aromi artificiali o sostanze sintetiche;
- non testati su animali;
- totalmente biodegradabili;
- non contengono fluoro nè sostanze potenzialmente nocive come clorexidina e triclosan, ancora oggetto di studi e pareri discordanti.
Il dentifricio, ha una funzione complementare. La placca batterica si elimina con lo spazzolino da denti e il filo interdentale. La vera differenza tra denti puliti e sporchi è data dal modo di spazzolare i denti. Una corretta igiene orale va completata con la pulizia dentale dal dentista, in base alle proprie necessità.
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