Bicicletta: un po’ di storia
La bicicletta nasce in Francia nel 1791. Da un’idea e progetto di Mède de Sivrac, che costruisce il suo primo “celerifero”, cioè un velocipede, nome che rimane attribuito al veicolo dal punto di vista tecnico e normativo. Il termine bicicletta vero e proprio nacque sempre in Francia, anni 1860/70 rimpiazzando il termine velocipede. Nel 1884, John K. Starley realizzò la prima Safety Bicycle (“bicicletta di sicurezza”), chiamata”Rover”, ottenendo un enorme successo commerciale. Si tratta dell’antesignana delle moderne bici: le ruote avevano dimensioni uguali e trasmissione a catena. Nacquero nei primi anni del Novecento le prime competizioni sportive, come il come il Tour de France e, nel 1909, il primo Giro d’Italia.
Durante tutta la lunga storia ed evoluzione del velocipede, furono numerosi i tentativi di introdurre variazioni nella struttura della bicicletta. Sia per migliorarne l’efficienza – con lo sviluppo dei progressi scientifici – sia per veri esperimenti di design. Tuttavia la struttura generale del veicolo si può considerare collaudata e si trova sostanzialmente immutata in tutte le sue numerose tipologie.
Tipologie
- Bici da turismo: tipologia di bicicletta per lunghi viaggi e per cicloturisti;
- City bike (da città): bici pensate per muoversi in città;
- Tandem : bicicletta per due o più persone ;
- Bici da corsa: impiegata per praticare ciclismo su strada o per allenamenti sportivi;
- Bicicletta pieghevole: ripiegabili per ridurre i volumi di ingombro e trasporto;
- Bici da pista: usata nei velodromi, è priva di freni e cambio ;
- Mountain bike: per i percorsi sterrati e di montagna, dotata di cambio ad ampia escursione;
- Bicicletta a scatto fisso: il moto della pedalata è vincolato a quello delle ruote e viceversa;
- Cargo bike: biciclette per il trasporto di oggetti;
- Bicicletta reclinata: ha il telaio di forma diametralmente diversa, trazione posteriore o anteriore, utilizzo di un sedile al posto del sellino, postura più o meno distesa a seconda dell’uso.
Vantaggi dell’utilizzo della bicicletta
- ottimo strumento per fare attività fisica
- non inquina l’ambiente
- costi modesti e alla portata di tutti
- effetti positivi sulla salute individuale
- facilità di movimento nel traffico
Ciclisti in città
La bicicletta da città, o city bike è pensata per gli spostamenti urbani. Ci sono alcune differenze, tenendo conto della diversa conformazione fisica, tra city bike da uomo e da donna. Le bici da uomo presentano un telaio “a diamante”, mentre quelle da donna ne hanno uno a forma di “U”. Sia per lui che per lei la seduta è verticale. Esistono modelli con o senza cambio. La bici da città presenta spesso protezioni intorno alla catena e parafanghi per riparare dall’acqua parti meccaniche e vestiti. I pedali non hanno attacchi fissi. Non richiedono l’ausilio di scarpe particolari – caso delle biciclette da corsa -. Le city bike da donna in genere non hanno una canna alta per agevolarne l’utilizzo con vestiti abiti lunghi o gonne.
All’uso della bicicletta in città sono associati numerosi dispositivi di sicurezza, obbligatori in alcune legislazioni. Vi sono i dispositivi di segnalazione acustici, ovvero il campanello, quelli visivi come luci e piastre catarifrangenti da collocare sulle ruote e sui pedali. Oppure capi d’abbigliamento sempre catarifrangenti, giubbotto e casco. Luce anteriore e posteriore. È consigliabile, laddove c’è , utilizzare la pista ciclabile, dato che è un percorso protetto e riservato alle biciclette, il traffico motorizzato è escluso.
La tecnologia, oggi, può darci una mano per pedalare in città correndo meno rischi. Il settore delle city bike in particolare, sta vivendo una fase di grande diffusione di gadget e accessori tecnologici. Una buona parte degli accessori per bici di ultima generazione è in grado di collegarsi agli smartphone, garantendo numerose funzioni.
Pedalare in sicurezza con il casco
Il casco per ciclismo, nonostante i vari tentativi di renderlo obbligatorio non lo è ancora, di certo è altamente consigliato. In commercio ve ne sono numerosi tipi disponibili, da scegliere in base al proprio livello e i propri gusti. Il rischio di cadute in bicicletta è piuttosto alto. Quindi è opportuno scegliere un buon casco: resistente, ergonomico, solido… e che ci piace! Se si pratica ciclismo da corsa, il casco è indispensabile: più si va veloce, più le conseguenze di una caduta potrebbero essere serie. Se portiamo a bordo bambini, ricordiamoci di far indossare loro il casco. I moderni caschi da bicicletta garantiscono protezione dagli urti, leggerezza, comfort e ventilazione. I modelli di casco più recenti danno la possibilità a chi pratica ciclismo acrobatico o vuole filmare le sue performance di fissare una “action cam“, per catturare filmati d’azione.
Tra le ultimissime novità in fatto di sicurezza, dalla Svezia arriva Hövding, l’airbag per ciclisti. Si tratta di un casco-airbag da indossare attorno al collo, che si attiva in caso di incidente. All’interno di questo dispositivo sono installati sensori che calcolano i movimenti del ciclista per 200 volte al secondo. In caso di anomalie nei movimenti, l’airbag viene aperto in una frazione di secondo, proteggendo la testa da eventuali impatti. Efficiente, anche se un po’ ingombrante. Hövding funziona grazie a batterie ricaricabili tramite cavo usb, hanno circa nove ore di autonomia.
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Parliamo di porta-oggetti, molto utili in bicicletta. Ne esistono di ogni forma e dimensione, nei negozi di città e in vendita online. Possono essere fissati al manubrio, alla sella o al telaio. Ne esistono di impermeabili- consigliatissimi- di rigidi, o apribili, cioè capaci di aumentare notevolmente e la capienza. Questi ultimi molto utili in viaggio, o se si ha intenzione di andare in bici in campeggio. Gli accessori porta-oggetti per bici sono davvero numerosi. Alcuni sono stati creati appositamente per ospitare lo smartphone del ciclista, consentendo di sfruttare il touchscreen mentre si è in corsa. Il prezzo degli astucci varia in base a tre elementi: dimensioni, peso e resistenza dei materiali impiegati. Tra i porta-oggetti più utilizzativi sono le apposite custodie per iPhone e il porta-bottiglia, alloggiabile anche sul retro della sella.
Mamme in bicicletta
Quando portiamo i bambini in bici ci siamo chiesti se lo facciamo nel modo giusto? Viaggiano sicuri? Qualche suggerimento essenziale per le mamme, che hanno una responsabilità ancora maggiore rispetto al singolo ciclista. Ma anche per i genitori in generale, e coloro che portano a bordo un bimbo. Le indicazioni si riferiscono soprattutto alle mamme con bambini molto piccoli, ma che siano in grado stare seduti da soli. Prima di tutto scegliere il seggiolino più adatto. È possibile acquistare un semplice seggiolino da fissare al manubrio o alla sella. Il mercato disponi di vari tipi e forme. Dopo ciò, occorre una enorme dose di buon senso, attenzione, e un occhio al codice della strada. Ricordiamo alle mamme che si può trasportare solo un bimbo per volta, fino all’età di otto anni, e che sopra i 22 kg di peso non esistono seggiolini omologati.
Luci a LED per city bike
La sicurezza in movimento, come già affermato, è davvero molto importante. Una buona visibilità gioca un ruolo cruciale. Le luci a led sono altamente consigliate, in quanto forniscono al ciclista la massima visibilità necessaria, soprattutto per le pedalate serali o invernali. Queste luci sono inoltre molto semplici da applicare. In commercio sono disponibili luci a LED verticali, che si possono fissare verticalmente dietro la sella. Per le personalità più estrose, esistono luci LED che illuminano l’intero cerchio delle ruote. Per quanto riguarda le luci da fissare alla ruota, di solito aderiscono a quest’ultima con facilità. Possono essere utilizzate in due diverse modalità: con luce fissa o intermittente. Il LED va trattato come qualsiasi catarifrangente:per fissarlo si preme sui raggi dalla ruota e lo si fa scorrere verso il cerchio. Una volta fissato saldamente, mantiene la posizione anche durante le corse più movimentate.
L’antifurto per biciclette ora è GPS
Per proteggere bici costose o dotate di attrezzature dispendiose, o semplicemente se si reca in un quartiere poco rispettoso, l’antifurto GPS per biciclette può rivelarsi molto utile. L’evoluzione tecnologica dell’antifurto, sfruttando gli elevati mezzi di telecomunicazione che abbiamo oggi a disposizione. Più che un vero e proprio antifurto, si tratta di un sistema che rileva in tempo reale la posizione della bicicletta. Il dispositivo contiene un avanzato sistema GPS con sensore di vibrazioni integrato. È in grado di controllare la posizione della bici ovunque si trovi. Si può collegare allo smartphone, grazie ad un’applicazione, per smartphone è possibile seguire gli spostamenti della bici e interagire a distanza con il dispositivo.
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