Stai scegliendo i tessuti per l’arredamento di casa? Può essere un’attività davvero divertente! La selezione può iniziare dia colori che meglio si accordano con i tuoi componenti d’arredo. Preferisci i tessuti monocromatici o fantasia? E quale tipologia di tessuto? La scelta è molto ampia, a partire dalle fibre naturali come lino e cotone, oppure, seta o sintetici… o tessuti ignifughi. Le possibilità sono davvero infinite!
L’arredamento d’interni, per case e strutture, prevede davvero una grossa quantità di finiture: tappezzerie, tendaggi, arredi, pavimenti. Ognuno di questi elementi ha un potenziale infiammabile piuttosto elevato. Perciò è molto importante che il livello di protezione attorno a queste componenti sia altrettanto elevato.
Quale scelta migliore, quindi, se non di scegliere tessuti ignifughi per la tua massima sicurezza? I tessuti ignifughi sono molto utili e pratici. Obbligatori per legge nelle strutture di pubblico utilizzo o frequentati da molte persone – cinema, ristoranti, teatri, hotel, scuole, uffici, ospedali -, ultimamente molto richiesti per ambienti privati di casa. Una tecnologia in continua evoluzione, in forme e colori accattivanti, oltre che uno schermo protettivo importante per i tuoi ambienti.
Tessuti ignifughi, che cosa sono?
Con questa denominazione, vengono indicati tessuti che possiedono un’elevata resistenza al fuoco. Questi tipi di tessuti non sono presenti in natura: non si tratta, quindi, di fibre naturali. Le fibre tessili possono essere mescolate tra loro nuove combinazioni di stoffe differenti, per aspetto, peso, consistenza, morbidezza, etc.
I tessuti ignifughi, per essere creati, devono necessariamente passare da un laboratorio. Proprio qui, questi prodotti sono sottoposti a lavorazioni e trattamenti chimici che conferiscono loro la caratteristica più importante: resistenza al fuoco e bassa infiammabilità. Le stoffe ignifughe vengono dotate di una superficie “protettiva” in grado di allontanare le fiamme, poi testate con cura per poter essere lanciate sul mercato.
Incendio in pillole
In Italia è stato emesso un decreto dal ministero dell’interno nel 1983, che definisce le condizioni generali di prevenzione degli incendi. In questo decreto, oltre ad essere riportate con simboli grafici le vie d’uscita, gli estintori e altri elementi e simboli importanti, sono riportate le reazioni dei materiali tessili. Nelle progettazioni, infatti, occorre verificare i valori di reazione e resistenza dei materiali impiegati.
Come potrai scoprire, la reazione dei vari tipi di materiali al fuoco è differente. A tal proposito è stata creata una classificazione, suddivisa in classi. La classe “0” identifica tutti i materiali non combustibili. Mentre le classi numeriche da 1 a 5, individuano il grado di combustibilità sempre crescente di tutti i materiali. Le classi 1 e 2 sono composte da elementi che prendono fuoco molto lentamente, sono perciò le più sicure. I prodotti di questa classe non emanano fumi tossici quando bruciano e sono autoestinguenti.
Come si ottengono i tessuti ignifughi?
Come ti ho già anticipato, i tessuti ignifughi sono prodotti artificialmente, mediante un trattamento detto “ignifugazione” sulle fibre tessili d’origine. Questo processo può avvenire in diversi modi. Una tecnica prevede l’applicazione al tessuto di sali di ammonio o borace/sodio borato, che assorbe, oppure solfato di ammonio. Tali sostanze sono resistenti alla combustione, o molto ritardanti. La loro importanza risiede anche nel fatto che, poste in zone ad altissima temperatura, generano anidride carbonica, che priva il fuoco della sua fonte di alimentazione: l’ossigeno.
Un altro processo chimico impiegato per ottenere questi prodotti tessili è la “verniciatura“. Si tratta di “ricoprire, come con una vernice, appunto, le fibre naturali con uno strato di sostanze che sottoposte ad alte temperature non consentono al fuoco di prendere piede. Infine, un altro metodo, è quello di lavorare e assemblare assieme fibre minerali e artificiali.
Tra queste, il basalto e l’asbesto o amianto, sono molto resistenti alla combustione. A proposito di quest’ultimo, possiamo dire che fino a qualche anno fa erano molto comuni in commercio prodotti ignifughi, soprattutto tute, realizzate in eternit. Oggi queste sostanze sono fortunatamente vietate a causa della loro elevata tossicità. Il basalto, invece, è largamente impiegato nelle industrie automobilistiche e spaziali.
Tessuti ignifughi: come utilizzarli
Come potrai verificare, in commercio sono molto diffusi i tessuti ignifughi, e per numerosissimi utilizzi! Puoi davvero spaziare con la fantasia! Per unire l’utile al dilettevole, consiglio vivamente di utilizzare questi tessuti per la cucina. Con questi prodotti tessili potrai infatti realizzare delle bellissime tende da cucina, la stanza che sicuramente contiene il maggior numero di elementi a fuoco vivo e che sviluppano calore ad alte gradazioni.
Il maggiore utilizzo di questi tessili è destinato alla biancheria per la casa: dalla camera da letto al bagno a quella da pranzo, passando dalla tavola alle coperture e i rivestimenti, poltrone e divani. In generale, ti suggerisco un ampio utilizzo se vivi in una casa di fumatori o in quelle dove vivono degli anziani, in cui una piccola distrazione può portare a gravissime conseguenze.
Alberghi, hotel, spa e saune, ne fanno un uso molto frequente per offrire ai clienti la massima sicurezza. E tu, non vuoi la massima sicurezza per la tua casa? Oggi è ancora più possibile, anche perché i prezzi degli ignifughi si sono notevolmente abbassati negli ultimi anni, rendendo più facile diffondere l’utilizzo per l’ambiente domestico. Gli ignifughi sono ormai diventati molto popolari e largamente impiegati anche nei rivestimenti di largo consumo.
“Ignifugo” in pillole
Prendiamo una fibra naturale come il cotone: non è in grado di resistere alle fiamme. A meno che non subisca dei trattamenti particolari di ignifugazione. Ma cosa vuol dire veramente ignifugo?
Questa dicitura, nella maggior parte dei casi, non indica un tessuto completamente immune alle fiamme. Comprende invece tutti i materiali che riducono in modo significativo le conseguenze del fuoco. Ciò avviene sia aumentando il numero di gradi cui avviene la combustione, sia rallentando i tempi di bruciatura attraverso particolari reazioni chimiche. Infatti, questi materiali, sono anche detti “fuoco-ritardanti”.
Tipi di prodotti
Sei alla ricerca di tessuti ignifughi, stoffe antifiamma e tessuti tecnici innovativi? A disposizione per te c’è un’abbondante scelta di prodotti tessili, per tutti i gusti! Potrai trovare tessuti d’ ogni genere per la realizzazione di arredi esterni o scenografie. Le aziende leader nel settore, attraverso negozi fisici e online, offrono numerose tipologie di prodotti antifiamma:
- copriletti ignifughi
- tessuti ignifughi per tende,
- tendaggi ignifughi,
- biancheria da bagno,
- tela ignifuga,
- coperte ignifughe e trapunte per alberghi,
- tende ignifughe per uffici, studi e scuole.
La vendita di questi prodotti tessili si effettua al metraggio. Perciò, raccomandandoti di prendere accuratamente le misure che ti servono per valutare quanta stoffa ti è necessaria, puoi davvero far realizzare molte cose in base alle tue preferenze: tende, tendaggi e sedute su misura, e qualsiasi altro articolo di stoffa per la tua casa su misura.
Tessuti ignifughi, le diverse tipologie
In base alla legge italiana e la normativa europea, i tessuti ignifughi sono suddivisi in due macro-gruppi. L’appartenenza ad entrambi i gruppi garantisce che il tessuto possiede la massima resistenza alle fiamme e che sia dotato di caratteristiche in grado di ridurre al minimo il rischio di combustione.
I due gruppi comprendono: tessuti antifiamma che non bruciano affatto quando esposti al fuoco, oppure, bruciano solo quando la temperatura supera una certa soglia. Oppure abbiamo tessuti che bruciano lentamente, impedendo il proliferare dell’incendio. In quest’ultimo caso, parliamo stoffe antifiamma fuoco-ritardanti.
I tessili ignifughi possono essere tali per la loro composizione e struttura chimica, oppure erano in origine tessuti infiammabili sottoposti a trattamenti di ignifugazione. In generale, i tessuti naturali sono poco infiammabili, mentre le fibre sintetiche e artificiali hanno un grado elevato di infiammabilità.
In particolare, i tessuti artificiali derivati dalla cellulosa, come la fibra di cupro, viscosa, acetato etc., bruciano molto rapidamente. Le fibre naturali possono essere trattate chimicamente in modo da carbonizzarsi, ma non bruciare, durante un incendio. Anche alcuni tipi di poliestere sono ignifughi, é la struttura chimica del materiale stesso che non li fa bruciare.
Potrai scegliere tra diversi tipi di prodotti tessili ignifughi : i sintetici come il poliestere, ma anche seta e cotone sottoposti a ignifugazione, disponibili come: étamine (stamigna), velluto, tulle, tessuti jaquard, damasco.
I tessuti ignifughi generano fumi tossici?
Una domanda posta spesso dai consumatori, e a ragione. Nel caso dei tessuti infiammabili, il problema che si pone è il loro bruciare, sprigionare fumi tossici alla combustione, che disturbano la vista e la respirazione. Ti chiederai se gli ignifughi hanno lo stesso problema. Al contrario, puoi stare sicuro che, la maggioranza dei tessuti ignifughi o fuoco-ritardanti non genera alcun fumo tossico.
Ciò è molto importante perché, in caso di incendio, spesso si rischia di rimanere soffocati, non dalle fiamme, ma dai fumi. Anzi, alcuni tessuti ignifughi, non solo non generano fumi tossici quando bruciano, ma rilasciano vapori di anidride carbonica o ammoniaca, contribuendo ad estinguere l’incendio.
Consigli pratici
Hai già fatto acquisti e vuoi controllare la reazione di un tessuto alle fiamme? Basta semplicemente visionare il codice abbinato al tessuto, presente sull’etichetta. Un prodotto di qualità deve averlo. Ogni tessuto antifiamma che rispetti le norme di legge, infatti, presenta una certificazione di garanzia ignifuga. Quest’ultima può avere durata variabile da un anno a tutta la vita del prodotto.
I tessuti ignifughi sono indicati con una classe denominata “C1”. Questa classificazione è utile, soprattutto per quanto riguarda la manutenzione e la pulizia, e ti viene in aiuto per le modalità di lavaggio. Le tende ignifughe, per esempio, includono un manuale d’uso che specifica la modalità di lavaggio consentita, oltre che il numero di cicli di lavaggio negli anni che le tende possono tollerare senza perdere l’ignifugicità. Di solito, la modalità di lavaggio che preserva maggiormente l’ignifugazione, è quella a secco.
Manutenzione
Trattandosi di tessuti speciali, la manutenzione e la pulizia degli ignifughi è un po’ più complessa rispetto a quella dei tessuti normali. Occorre perciò, estrema cura e attenzione. Ti raccomando di lavare il tessuto ignifugo seguendo strettamente le indicazioni, altrimenti rischi di ridurre o eliminare il trattamento ignifugo. Alcuni tessili sono lavabili in acqua, altri solo a secco. Sul mantenimento del trattamento ignifugo influiscono anche gli agenti atmosferici. Perciò suggerisco un controllo periodico da parte di un tecnico.
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